Che cosa è una Food Forest?

Una Food Forest è un sistema complesso vivente, sostenibile nel lungo periodo,

  1. caratterizzato dalla presenza di organismi e loro precursori e derivati:
    1. virofagi, profagi, plasmidi e transposoni (questi quattro detti nel loro insieme mobilomi),
    2. virus,
    3. bacteria,
    4. archaea,
    5. alghe,
    6. piante terrestri (bryofita, lycophyta, polypodiophyta, gimnospermae, angiospermae), fra cui gli alberi come comunità primaria dominante,
    7. funghi e licheni,
    8. altri microrganismi eucarioti non fotosintetizzanti e
    9. animali,

    che interagiscono tra loro all’interno delle matrici gaiane del luogo (aria, acqua e polveri di rocce e necromassa), inondati dalla radiazione solare e dalla radiazione terrestre (fonti di energia),

  2. progettato in 4D (la quarta dimensione essendo il Tempo) seguendo gli insegnamenti della Natura,
  3. bloccato, nella successione ecologica, a uno stadio antecedente lo stadio finale di equilibrio dinamico (climax),
  4. realizzato dall’uomo per l’uomo, primariamente per ottenere cibo.

O, brevemente, una food forest è un agrosistema in cui gli alberi formano la comunità primaria dominante, progettato mimando la Natura, e realizzato per uso umano, primariamente per ottenere cibo. Ricordo che, nel mio gergo tecnico, un agrosistema è un sistema ambientale che appartiene all’insieme degli antroposistemi e non all’insieme degli ecosistemi.

Passi per realizzare una food forest

Raccolta dei dati sul sito.

Trasformazione dei dati in informazioni e sintesi delle informazioni ottenute.

Progettazione:

  1. Elementi (Radure, Bordi, Siepi, Macchie Boscate, Stagni, Sentieri);
  2. Strati (Alberi ad alto fusto, Arbusti, Liane, Cespugli, Erbacee Perenni, Geofite, Covers, Funghi);
  3. Funzioni:
    1. pacciamatori viventi;
    2. fissatori di azoto;
    3. accumulatori dinamici di nutrienti;
    4. attrattori di insetti pronubi e predatori;
    5. produttori di radici, steli, foglie, frutti e semi per l’uomo.
  4. Scelta delle Piante e Cronoprogramma pluriennale di impianto.
    1. Piante per i vari Elementi: Radure (prati), Bordi, Siepi, Macchie Boscate, Stagni.
    2. Piante per i vari Strati: Arboree, Arbustive, Rampicanti, Cespugliose, Erbacee Perenni, Geofite, Covers.
    3. Piante per le varie Funzioni (Gilde).
  5. Funghi ipogei ed epigei.
  6. Operazioni: Preparazione del suolo, Realizzazione impianto idrico, Pacciamatura, Piantumazione.
  7. Manutenzione stagionale nell’arco degli anni.

Che cosa è una Medicinal Forest?

Una foresta medicinale è una foresta il cui scopo principale è quello di coltivare e conservare piante, funghi e talvolta animali utilizzati in medicina e nella cura delle malattie, sia nella medicina tradizionale a base di erbe che nella farmaceutica moderna, o in entrambe.

È un concetto che combina etnobotanica, conservazione e gestione sostenibile delle risorse.

Caratteristiche principali

Biodiversità delle specie medicinali: contiene un’elevata diversità di piante con valore medicinale noto: alberi, arbusti, erbe, rampicanti, funghi, licheni, ecc.

Valore etnobotanico: spesso basata sulle conoscenze tradizionali delle comunità locali o indigene su quali specie curano quali disturbi. Può essere utilizzato per l’assistenza sanitaria della comunità o per la fornitura di materie prime vegetali.

Funzione di conservazione: protegge le piante medicinali rare o minacciate dal sovrasfruttamento in natura. Spesso fa parte di un più ampio sistema agroforestale o di giardini forestali.

Ruolo educativo e di ricerca: utilizzata per insegnare botanica, farmacognosia e tecniche di raccolta sostenibile. Funge da laboratorio vivente per testare i composti bioattivi.

Approcci progettuali: a volte strutturata come una foresta alimentare, ma con “strati” scelti per le loro proprietà medicinali. Può includere sentieri, pannelli informativi e appezzamenti dimostrativi per i visitatori.

Esempi in tutto il mondo:

  • Foreste medicinali ayurvediche in India (spesso nelle università o nei giardini botanici).
  • Foreste di medicina tradizionale cinese che coltivano erbe come Astragalus, Angelica, Schisandra.
  • Riserve etnobotaniche amazzoniche che preservano le piante utilizzate dai guaritori indigeni.
  • Boschi medicinali temperati europei per camomilla, valeriana, biancospino, betulla, salice.

Progettazione di una Food Forest a La Via Antiga

Situazione al 31/08/2025

Nel lontano 1990, sulla presa numero 1, piantavo 190 piante di noce in sette filari.

I filari dritti seguivano la direzione nord – sud.

Il primo filare era lungo 245 m e conteneva 50 noci posizionati a 5 m di distanza l’uno dall’altro.

Il secondo filare era lungo 205 m e conteneva 42 noci posizionati a 5 m di distanza l’uno.

Il terzo filare era lungo 170 m e conteneva 35 noci posizionati a 5 m di distanza l’uno dall’altro.

Il quarto filare era lungo 130 m e conteneva 27 noci posizionati a 5 m di distanza l’uno dall’altro.

Il quinto filare era lungo 90 m e conteneva 19 noci posizionati a 5 m di distanza l’uno dall’altro.

Il sesto filare era lungo 55 m e conteneva 12 noci posizionati a 5 m di distanza l’uno dall’altro.

Il settimo e ultimo filare era lungo 20 m e conteneva 5 noci posizionati a 5 m di distanza l’uno dall’altro.

Si trattava di 190 noci in totale sui 200 che probabilmente avevo comprato, per un totale di 915 metri lineari.

Il primo filare, nel tempo, l’ho trasformato in una siepe, piantando ogni due noci quattro piante di nocciolo (Corylus avellana). La siepe è ripartita in tre strisce: una fascia inerbita a est larga 2,5 m, un filare alberato centrale largo 1 m, una fascia inerbita a ovest larga 2,5 m; la siepe, quindi, occupa una superficie di 245 m x 6 m = 1.470 mq.

Nel tempo, per chiudere le fallanze, ho integrato la siepe con le seguenti specie: Acer camprestre, Carpinus betulus, Alnus glutinosa, Cornus mas, Prunus avium, e a questi, spontaneamente, si sono aggiunti: Quercus robur, Viburnum lantana, Prunus spinosa, Cornus sanguinea ed Hedera helix. In tutto sono presenti 7 ordini, 7 famiglie e 12 specie di piante perenni legnose.

Gli altri filari, dal secondo al settimo, per una lunghezza di 670 m totali, costituiscono il noceto con 140 piante e, visto che il sesto d’impianto è di 5 m sulla fila e 6 m tra le file, il noceto occupa un’area pari a 140 noci x 30 mq/noce = 4.200 mq.

Nel 1996, andavo a inserire negli ultimi 40 m verso sud del filare numero quattro e negli ultimi 35 m verso sud del filare numero cinque varie piante di more (Rubus fruticosus) di due varietà da frutto diverse.

Nel 2001, adiacente al noceto, sulla presa numero 2, andavo a piantare una siepe di pioppi bianchi che oggi sono maestosi e ombreggiano le piante di more, ancora presenti. Esse, col tempo, hanno cominciato a ridurre la produzione di frutti a causa dell’ombreggiamento dei pioppi.

Da anni ormai, sto pensando di sfoltire il noceto, eliminando prima le piante deboli e poi alcune delle piante vigorose, per creare una food forest. 

Nell’inverno 2024-2025, per iniziare a lavorare sul progetto, ho tagliato 21 noci deboli: 7 del secondo filare (ne restano 35), 5 del terzo filare (ne restano 30), 7 del quarto filare (ne restano 20), 1 del quinto filare (ne restano 18), 1 del sesto filare (ne restano 11), 0 del settimo filare (ne restano 5). Il noceto da 140 noci è passato a 119 noci. Tranne che forse in due punti, le chiome si sovrappongono ancora ovunque. Rimane necessario quindi proseguire nel taglio altrimenti le piante dello strato intermedio e successivi strati non avranno luce solare a sufficienza.

Per creare la food forest vorrei richiamare il concetto di gilda e provare a progettare delle gilde diversificate all’interno del noceto medesimo, nell’arco di 10 anni. 

A sinistra il nord. Dopo la stradina comunale di sassi, Via San Martino, un fosso, una canaletta di cemento, la Siepe di Noci (ex primo filare), il Noceto con i suoi sei filari. In centro, sul lato ovest della seconda presa, la siepe di pioppi che in foto risaltano in un verde più chiaro del verde delle chiome dei noci.

Progetto

Scelta delle piante per i vari strati
Gilde del Noce (Juglans regia) - Gilde fatte con piante tolleranti lo juglone

Strato superiore delle chiome (Canopy Layer): 4 specie

  1. Juglans regia (noce) – albero principale dello strato superiore

  2. Prunus domestica (susino europeo) – albero da frutto (varietà che fruttificano da luglio a settembre), juglone-tollerante.

  3. Prunus salicina (susino giapponese) – albero da frutto, fruttifica in luglio, pianta adattabile.

  4. Carpinus betulus (carpino bianco) – struttura, habitat.

Strato intermedio delle chiome / arbusti (Sub-Canopy layer / Shrubs)): 7 specie

  1. Eriobotrya japonica (nespolo giapponese)frutti a maggio e pianta juglone-tollerante.
  2. Corylus avellana (nocciolo) – nocciole da frutto, vive bene all’ombra dei noci.
  3. Cornus mas (corniolo) – frutto di Agosto, decisamente asprigno.

  4. Sambucus nigra (sambuco) – a fine aprile, porta fiori ideali per fare uno spumante di fiori e, a fine agosto,  presenta drupe ideali per fare un vino particolare.

  5. Rubus fruticosus (more di rovo) – a luglio produce buonissimi frutti da mangiare subito o congelare in freezer per preparare in seguito succhi apireni e gelati.

  6. Ribes nigrum/rubrum (ribes) – piccoli frutti aciduli a giugno.

  7. Cercis siliquastrum (albero di Giuda) – azoto fissatore, fiorisce a inizio primavera prima dell’emissione delle foglie.

Strato Liane e Piante rampicanti: 4 specie

  1. Vitis vinifera (uva) – pianta mediterranea, varietà fragolino bianco e nero, juglone-tollerante.

  2. Humulus lupulus (luppolo) – pianta medicinale che sopporta l’ombra. In primavera è possibile raccogliere le cime per fare un risotto o delle frittate con i bruscandoli.

  3. Wisteria sinensis (glicine) – azoto fissatore.

  4. Trachelospermum jasminoides – pianta mediterranea, profumata e juglone-tollerante.

Strato cespugli (camefite): 3 specie

  1. Salvia officinalis (salvia) – pianta mediterranea aromatica resistente.

  2. Satureja montana (santoreggia) – pianta mediterranea aromatica resistente.

  3. Salvia rosmarinus (rosmarino) –  pianta mediterranea aromatica resistente.

Strato erbaceo: 10 specie

  1. Origanum vulgare (origano) – Pianya mediterranea aromatica.
  2. Melissa officinalis (melissa) – pianta che attre gli insetti pronubi in fioritura.
  3. Mentha longifolia (menta selvatica) – pianta juglone-tollerante.
  4. Achillea millefolium (achillea) – pianta che attre insetti.
  5. Tanacetum vulgare (tanaceto) – pianta che tiene lontani gli insetti erbivori.
  6. Symphytum officinale (consolida) – pianta che funge da accumulatore dinamico.
  7. Festuca arundinacea – erba da copertura, soppressore delle infestanti, stabilizzatrice del suolo, incrementatrice della sostanza organica
  8. Felci (Dryopteris spp., Polystichum spp.) – piante amanti dell’ombra, protettrici del suolo, incrementatrici della biodiversità, ritentrici dell’umidità
  9. Hosta spp. – piante con fogliame denso, soppressore delle infestanti, ornamentali / germogli edibili in alcune varietà
  10. Scutellaria galericulata – pianta medicinale, il più potente antivirale del continente euroasiatico assieme a Scutellaria baicalensis, tollerante posizioni all’ombra, supporta gli impollinatori.

Strato Pacciamatura vivente: 10 specie

  1. Trifolium repens (white clover) – nitrogen-fixing cover  shade-tolerant.

  2. Trifolium pratense (Red clover)  – soil builder.

  3. Lotus corniculatus (birdsfoot trefoil) – drought-tolerant legume.

  4. Fragaria vesca (wild strawberry) – shade-tolerant edible – fruit & leaves for diarrhea

  5. Ajuga reptans (Bugleweed) – tappezzante a crescita rapida, fioritura che attira gli impollinatori, soppressione delle infestanti – wound healing

  6. Glechoma hederacea (Ground ivy) – anti-inflammatory

  7. Prunella vulgaris (Self-heal) – antimicrobial, wound healing

  8. Plantago lanceolata / major (Plantain) – wound healing, anti-inflammatory

  9. Galium aparine (Cleavers) – lymphatic tonic

  10. Viola odorata (Sweet violet) – shade-tolerant edible – respiratory soothing

Strato radici perenni: 6 specie

  1. Asparago [Asparagales: asparagus officinalis] (asparagus) – perennial crop.

  2. Finocchio officinale [Apiaceae: Foeniculum vulgare] (fennel) – aromatic, Mediterranean, perennial.

  3. Porro selvatico [Amaryllidaceae: Allium ampeloprasum] (wild leek) – perennial allium.

  4. Barba di becco [Asteraceae: Tragopogon porrifolius] (salsify) – root crop, tolerant.

  5. Radicchio [Asteraceae: Cichorium intybus] (wild chicory) – edible + soil improver.

  6. Scorzonera hispanica [Asteraceae: Pseudopodospermum hispanicum] (black salsify) – perennial, deep rooter.

Nota

Evita le specie altamente sensibili alla juglone come pomodoro, patata, peperone, melo, pero, mirtillo.
Più tolleranti sono invece fagioli, mais, barbabietole, cipolle, ciliegi, la maggior parte dei cereali e molte perenni.